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La festa dei popoli 2012, giunta alla 20ª edizione, si è tenuta presso la casa saveriana di Desio tra l’11 e il 13 maggio e come sempre ha richiamato tante persone. Il tema di quest’anno era: “Ricerca della pace tra cambiamenti e contraddizioni”. Il gruppo “Rete speranza” ha pensato alla cucina, ma per la prima volta la festa si è aperta alla città, grazie alla collaborazione del comitato di quartiere San Giovanni Battista, dell’associazione Calabresi e Grecani “Nicola Argiropulo”, del Giardino della legalità, dell’università del tempo libero, di Legambiente. È stata la dimostrazione di come questo appuntamento sia diventato veramente un punto di incontro e di coinvolgimento di molte realtà del territorio.
La festa dei popoli è anche e soprattutto festa dell’incontro e della conoscenza delle realtà locali con le quali dialogare, per giungere a un obiettivo comune, ovvero, la “ricerca della pace tra cambiamenti e contraddizioni” che il nostro territorio sta attraversando. Da anni ormai la festa dei popoli è una presenza costante e significativa nella vita della città, tanto più che quest’anno l’amministrazione comunale ha voluto far rientrare la festa tra le iniziative della rassegna “Culturando”, dedicata alla multiculturalità. Anche la ventesima edizione della festa ha avuto diversi momenti clou. Il primo è stata la partecipazione alla “marcia della pace”, tenutasi per le strade di Desio il pomeriggio di sabato 12 maggio: numerosi cittadini, associazioni e gruppi, rappresentanti delle comunità straniere presenti sul territorio, hanno sfilato assieme per la città. Pakistani e giapponesi, rumeni e italiani, uno accanto all’altro, hanno portato una vera testimonianza di pace per le strade di Desio.
Il momento più importante di tutto il weekend è stata, senza dubbio, la celebrazione Eucaristica di domenica mattina, celebrata da p. Ernesto Moriel che, causa maltempo, si è svolta sotto il tendone anziché all’aperto, e che ha visto una grande affluenza di fedeli nonostante il violento acquazzone. Davanti all’altare improvvisato, risaltava una grande croce missionaria, sulla quale era stata posta la frase “Date testimonianza”, monito a tutti i fedeli di essere i primi “missionari” della parola del Signore. Questo monito è stato accolto con la preghiera dei fedeli in diverse lingue, a sottolineare il messaggio di universalità della preghiera. Il coro della parrocchia di san Giovanni Battista ha accompagnato i canti dell’assemblea.. Il messaggio finale, letto da p. Stefano, partente per il Congo, è stato un invito a rispondere “sì” alla chiamata per la missione, in qualunque modo e in qualunque situazione.
Un altro momento importante della festa è stato il gesto della pace, organizzato dal gruppo dei giovani cristiani e musulmani, con la collaborazione di Legambiente. È stato lanciato un gesto di provocazione, ricordando alcuni aspetti preoccupanti, come la fame nel mondo, l’inquinamento, la costruzione di una diga in Argentina, che ha costretto gli indio ad abbandonare la propria terra. Così, dal palco, sono partiti dei raggi colorati in segno di speranza e di rinascita per questo nostro pianeta. Dobbiamo essere seminatori di pace. E quale miglior gesto, se non il dono di un sacchettino con piccoli semi? È stato piantato nel giardino un albero di cachi che, nella cultura giapponese, sta a indicare la rinascita. Sono stati tre giorni di servizio e di festa, di gioia e riflessione. Abbiamo dormito poco, ma la gioia di vivere l’evento in pieno è una sensazione bellissima, che carica di energie nuove. L’appuntamento è per l’anno prossimo! |
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